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Santuario di Oropa

Santuario di Oropa

Oropa
( Biella )

Secondo la tradizione l’origine del Santuario è da collocarsi nel IV secolo, ad opera di S. Eusebio, primo vescovo di Vercelli. I primi documenti scritti che parlano di Oropa, risalenti all’inizio del XIII secolo, riportano l’esistenza delle primitive Chiese di Santa Maria e di San Bartolomeo, di carattere eremitico, che costituivano un punto di riferimento fondamentale per i viatores (viaggiatori) che transitavano da est verso la Valle d’Aosta. Lo sviluppo del Santuario subì diverse trasformazioni nel tempo, fino a raggiungere le monumentali dimensioni odierne. E’ il più importante santuario mariano delle Alpi ed è collocato a 1.150 m. di altitudine. Tutti i maestosi edifici che lo compongono sono stati eretti nel corso dei secoli partendo dal suo cuore: il Sacello della Basilica Antica. Essi sono il frutto del lavoro dei più grandi architetti sabaudi. Il luogo è circondato dalla natura, vi è dunque la possibilità di fare passeggiate nei dintorni.

www.santuariodioropa.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova e da lì nostro servizio pullman.

IN AUTO:
DA BIELLA: km 14 (strada statale 144)
DA VERCELLI: km 56 (strada statale 230)
DA TORINO: km 87 (A4 Torino-Milano / uscita Santhià)
DA MILANO: km 115 (A4 Torino-Milano / uscita Carisio)
DA ALESSANDRIA: uscita casello Santhià / s.s. 143
DA AOSTA: raccordo Ivrea-Santhià / uscita Santhià

 

I CORSI


25 / 31 luglio

VIVERE E’ INTERPRETARE

Dott.ssa G. CARAMORE - M° M. GUIDETTI - M° G. TESINI

Vivere consapevolmente comporta un continuo lavoro di interpretazione: occorre conoscere il contesto in cui ci si muove, occorre orientarsi, scegliere, decidere, cercare soluzioni nuove. E questo in qualunque ambito della “vita activa”: sia nell’arte dello stare al mondo, in cui è necessario continuamente ridefinire le regole della convivenza, che nell’interpretazione di un qualunque testo o di un qualunque evento quotidiano, dove ciascuno di noi è tenuto a farsi tramite di un sapere acquisito nei secoli e delle nuove esigenze che i tempi impongono. Questo è vero tanto più oggi, quando la proliferazione dei significati può stordire con il suo rumore di fondo, e quando la libertà individuale va soppesata nei suoi rischi e nelle sue responsabilità. In due ambiti, in particolare, il ruolo dell’interpretazione risulta pregnante: in quello musicale, dove sta all’interprete ridare vita a uno spartito che si presenta senza suono, e nell’ambito delle Scritture, dove occorre rianimare significati spenti e troppo codificati. Il corso si svolgerà su questo doppio binario, lavorando da un lato su brani di Ludwig van Beethoven, Robert Schumann, Johannes Brahms, César Franck, e dall’altro su brani delle Scritture che oggi esigono una lettura fedele e ardita al tempo stesso. Mettendo continuamente in questione – e sarà inevitabile sconfinare anche in altre modalità linguistiche – le responsabilità dell’interpretazione e le sue capacità di verità.

 

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