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Centro di Spiritualità e Cultura

Centro di Spiritualità e Cultura

Marola
(Reggio Emilia)

Il Centro, a 800 m. s.l.m. nel cuore dell’Appennino Reggiano, si trova nel luogo in cui sorgeva nell’XI secolo l’antico romitorio di Giovanni da Marola. La Chiesa abbaziale venne costruita nell’ultimo decennio dell’XI secolo per volere della Contessa Matilde di Canossa sulla strada denominata “via matildica”. Nello stesso periodo, venne eretto un eremitorio sul fianco sud della chiesa che divenne alcuni anni più tardi monastero benedettino. Nel corso dei secoli subì alterne vicende, da periodi di grande splendore ad un graduale decadimento; nel 1824 divenne sede del Seminario Vescovile e tale rimase fino al 1972. Da allora ha avuto inizio una nuova fase con la creazione del Centro Diocesano di Spiritualità.

www.seminariodimarola.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Reggio Emilia e da lì nostro servizio pullman.

IN AUTO: Dall’autostrada A1 uscire a Reggio Emilia, immettersi nella tangenziale mantenendo la direzione La Spezia “Passo del Cerreto” – Castelnuovo ne’ Monti, percorrere la SS63 attraversando i paesi: Rivalta, Puianello, Vezzano sul Crstolo, La Vecchia, Il Bocco, proseguire attraversando le 6 gallerie, al termine della sesta, denominata “Seminario” uscire, proseguire in direzione Casina, dopo circa 1 km. a sinistra si trovano le indicazioni “Badia Romanica” e “Centro Diocesano di Spiritualità”. Seguire la strada per circa 1 km. e si arriva al Centro.

 

I CORSI

28 luglio / 3 agosto

LA MUSICA DEL DESIDERIO.
ROMANTICISMO, ARTE E FILOSOFIA

M.GUIDETTI - Prof. R.MORDACCI - M° G.TESINI

È paradossale che il secolo che ha testimoniato l'apoteosi della musica (Schumann e Brahms anzitutto; le tesi di Schopenhauer), della poesia (Leopardi) e delle arti visive (Friedrich, Delacroix, Hayez, Rodin) sia al tempo stesso quello che ha teorizzato la "morte dell'arte" (Hegel), la "fine della storia" (ancora Hegel!) e il tramonto dell'uomo (Nietzsche). Il segreto del paradosso sta in una certa idea del desiderio, che il romanticismo ha quasi scoperto suo malgrado, poi celebrato e infine consumato. Questo incendio è ciò che prepara la deflagrazione del Novecento, ma che cosa è il romantico per noi, nel furore del nostro vuoto? Il dialogo tra filosofia e musica avviato l’anno scorso con Beethoven proseguirà ruotando attorno a due figure centrali come Schumann e Brahms e alle loro sonate per pianoforte e violino, che verranno eseguite in concerti dal vivo insieme a brani legati a doppio filo con l’ardente stagione del romanticismo tedesco.

 

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